mercoledì 2 aprile 2025

Perché il COLESTEROLO ha in antipatia il cuore



Il colesterolo, depositandosi sulla parete interna delle arterie e in particolare, delle arterie del cuore determina, la formazione della placca aterosclerotica.

Questo processo si instaura lentamente in un modo abbastanza subdolo, quasi sempre si presenta in maniera poco evidente con pochi o addirittura assenti sintomi.

Se il soggetto è un diabetico i rischi di un infarto sono molto alti indipendentemente dal colesterolo totale del soggetto, perché in questo caso è il diabete il veicolo che trasporta quel poco colesterolo così detto cattivo (LDL) nelle coronarie che, otturate, non svolgono più la funzione di irrorare il tessuto cardiaco e predispone all’infarto del miocardio. 

Questo processo legato all’invecchiamento si chiama aterosclerosi, ma fortunatamente si può controllare purché alla base vi siano corretti abitudini alimentari e un sano stile di vita, caratterizzato, oltre che dal mantenimento dei valori del colesterolo nel sangue anche dal controllo della pressione arteriosa, dall’eliminazione del vizio del fumo e della  sedentarietà che deve essere eliminata, oltre alla riduzione dell’alcol e dello stress in generale. 

Quali sono i termini che dobbiamo sapere per regolarci nell’abbassamento del colesterolo? 

Il colesterolo è un lipide termine scientifico che usano medici e chimici nel classificare o nell’indicare i grassi. Quelli più importanti che troviamo nel sangue, sono i trigliceridi ed il colesterolo. Il colesterolo è importante perché entra nella formazione delle cellule, nella sintesi di alcuni ormoni e diventa pericoloso quando supera certi livelli nel sangue innescando un processo che comporta un invecchiamento delle arterie che perdono una funzione importante ovvero l’elasticità.

Aterosclerosi: è la malattia vera e propria che ci riscontra già nei giovani di vent’anni col tempo la malattia progredisce anche se il soggetto non avverte alcun disturbo. 

Negli anni 60- 70 negli Stati Uniti d’America si riscontrò che moltissimi giovani di età compresa fra i 16,18,20 anni, improvvisamente morivano d’infarto, il problema divenne tale che cominciarono degli studi e nelle autopsie si riscontrava un cuore vecchio come uno di un ultrasettantenne.

Gli studi epidemiologici portarono ad una semplice considerazione che  era il sistema di vita di questi giovani basato su una alimentazione “scorretta”, ossia molto ricca di grassi cosiddetti saturi provenienti da carne rossa, fritture con burro margarina, alcool, assenza di attività fisica, alimentazione ricca di quel colesterolo chiamato LDL (liproteina a bassa densità) e soprattutto di una frazione di queste che si definiscono  LDL ossidate che si depositano nel cuore e a lungo andare provocano l’infarto del miocardio che è il tessuto muscolare  del cuore. 

Il colesterolo totale è fatto da frazioni diverse di lipidi, ossia il colesterolo HDL che significa ad alta densità è quello che viene definito buono perché ha la funzione dello spazzino che pulisce le incrostazioni di colesterolo cattivo l’LDL che si attacca internamente alle arterie come un tubo incrostato di calcare che non fa defluire correttamente l’acqua. 

L'accumularsi nelle arterie dà luogo alla placca aterosclerotica. Ultimamente è stato formulato dagli studiosi del problema l’ipotesi che “piccole gocce di grasso”, formato da colesterolo LDL si introducano nelle arterie fine della più tenera età addirittura pochi anni di vita, che determinano le prime lesioni aterosclerotiche chiamate strie lipidiche.

Infatti l’incrostazione della placca restringe il diametro dei vasi e fa arrivare meno sangue sia al cuore che al cervello esponendo al rischio di infarto e ictus; d’altra parte rendere meno elastiche le pareti delle arterie con il rischio di un grave danno che comporta l’aumento della pressione arteriosa. 

Il dato preoccupante è che un elevato valore di colesterolo non può determinare tutto ciò ma sono le LDL elevate, quelle ossidate a generare il problema, con un HDL basso (il cosiddetto colesterolo buono) a provocare i danni al nelle arterie cioè a favorire la formazione delle lesioni nelle arterie e soprattutto la loro progressione.  Attenzione però, non è solo ciò, a tale situazione si aggiungono anche altri fattori di rischio che sono il fumo, il diabete. l’ipertensione, l’obesità, la vita sedentaria, che amplificano il rischio di infarto. 

Qual’ è il valore ottimale della colesterolemia? Il valore ottimale deve essere generalmente, per il colesterolo totale, inferiore ai 150 per un soggetto sano con valori di LDL a 120 mg/dl e per il colesterolo HDL ideale è per valori intorno ai 70 mg. 

Per un soggetto infartuato le LDL devono essere massimo 50 mg/dl, e per l’HDL maggiore di 50. Il nostro cuore è una magnifica macchina muscolare capace di pompare oltre 7000 litri di sangue al giorno e come tutti i muscoli ha bisogno di trarre dal sangue ossigeno ed energia. 

Questo sangue viene distribuito attraverso le arterie coronarie  in tutto l’organismo, però se questi vasi si chiudono la pompa cuore rischia di fermarsi per mancanza di carburante e se il sangue non arriva alle cellule, il muscolo cardiaco fa fatica a compiere il suo lavoro provocando dolori che partono dietro lo sterno e salgono alla spalla sinistra, allo stomaco, al braccio sinistro, sono  dolori anginosi e sono sintomi premonitori, e mancando ossigeno ed energia le cellule del muscolo cardiaco muoiono e si dice vanno in necrosi per mancanza delle sostanze nutritive e di ossigeno. Il cuore si ferma in maniera anche irreversibile questo si chiama “Infarto del miocardio”.

L’arteriosclerosi oltre all’infarto combina altri guai infatti può colpire il più grosso vaso che abbiamo nel nostro organismo che si chiama Aorta dove si creano pericolosi “aneurismi” che sono rigonfiamenti del vaso (la camera d’aria di una gomma di una bicicletta quando si forma una bolla) che può rompersi in altri casi si possono avere le trombosi cioè sangue non defluisce e provoca provocare un trombo (che è un ammasso di globuli rossi, piastrine globuli bianchi una specie di pallina) che oltre ad arrivare al cuore, può arrivare al cervello e causare in un ictus oppure il sangue non arriva poco o del tutto agli arti inferiori, causando  dolori e la mancanza di sangue all’estremità provoca la cancrena agli arti col rischio di una amputazione. 

Lo stesso dicasi se il sangue non arriva al cervello si hanno vertigini, turbe della memoria e nel caso più grave l’ictus cerebrale. È chiaro che tutto questo avviene soprattutto grazie al colesterolo ma ci sono anche altre cause ma è importante tenerlo a bada. 

Dagli studi epidemiologici se si escludono i tumori nel loro complesso, l’impatto di un valore alto rappresenta la prima causa di morte in Italia, colpisce sia gli uomini che le donne e gli uomini ne sono più colpiti in età più precoce. Il numero di infarti nel nostro paese è aumentato dalla fine della seconda guerra mondiale fino agli anni 70 in correlazione con il boom economico ossia l’industrializzazione e con il cambio delle abitudini alimentari. 

Ricordo che nel nostro paese quando negli anni 60-70, le malattie cardiache erano rare e il discorso si fa chiaro guardando le abitudini alimentari. All’epoca si faceva uso di molte verdure, di poca carne rossa sostituita da legumi, frutta e olio extravergine di oliva che è una delle componenti essenziali contro il colesterolo LDL ed è ricco di HDL questo ci dice che non c’erano all’epoca prodotti alimentari ultra processati che acquistiamo nei supermercati non c’erano conservanti, coloranti chimici, anti ossidanti eccetera; non c’erano cibi con olio di Palma o di colza che sono ricchi di grassi saturi ovvero colesterolo LDL.

Se impariamo a leggere le etichette quando compriamo del cibo nei supermercati e troviamo olio di Palma olio, di colza che è il peggiore, additivi a base di zuccheri raffinati, non comprateli sono dannosi alla salute. 

C’è un problema che ora e mi piace sottolinearlo, siamo in un paese che fa parte dell’Europa dove ci sono persone o pseudo tali che hanno messo in dubbio addirittura “LA DIETA MEDITERRANEA”, addirittura passandola per cancerogena; della pericolosità del vino che può causare il cancro (è vero per gli alcolizzati) ma non per il whisky (che è un super alcolico che causa cirrosi epatica, ulcere, eccetera). 

Ricapitolando l’aumento del colesterolo può essere derivare da:

-cattiva alimentazione

-l’ipertensione arteriosa

-il fumo delle sigarette

-l’obesità

-il diabete

-lo stress

-l’eccesso di alcol 

-la sedentarietà. 

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