mercoledì 23 aprile 2025

I cibi ultraprocessati sono SICURI?

 
Secondo la definizione scritta dalla Direttiva del Consiglio 89/107/CEE un additivo alimentare è:

Qualsiasi sostanza che aggiunta intenzionalmente ai prodotti alimentari nelle fasi di produzione, trasformazione, preparazione, trattamento, imballaggio, trasporto o immagazzinamento degli alimenti, si possa ragionevolmente presumere che diventi un componente di tali alimenti.

Gli additivi naturali o artificiali sono costituenti di molti prodotti alimentari industriali. Questi prodotti per lo più chimici, cosiddetti “estetici” che non hanno nessun valore nutrizionale, ad esempio colorano di rosso la carne, i salumi, con i nitriti e i nitrati, che sotto la luce fluorescente del bancone frigo, li fa apparire rossi come se la carne fosse stata macellata da pochi giorni. 

Altro uso di questi prodotti ossia i nitriti e i nitrati è che sono pericolosi per la salute perché sono, ad alte dosi, cancerogeni.

Gli additivi inoltre, hanno la funzione di prolungare la data di scadenza, a volte anche  di mascherare con inganno alcuni ingredienti di alto valore nutritivo con materiale piuttosto scadente. 

Eclatante il caso di alcune insalate di mare, vendute in vaschetta nel banco frigo di alcune GDO (grosse catene della grande distribuzione  dei super e ipermercati) dove spesso presentano in una insalata di mare,  un gambero o una mazzancolla, che è un” Transgender” ovvero non ha nessuna parentela sia con i gamberetti e sia con una mazzancolla. E' frutto di una alchimia magica.

Il pesce è realizzato da scarti di merluzzo, fasciato con delle strisce rosse, colorate con una dose abbondante di addensante, strisce che facilmente si staccano, cosa che nel gambero o nella mazzancolla non avviene perché la fascia è integrata  con la parte  bianca dell’animale chimicamente. Si tratta di un addensante  della classe E 432 e successivi E 433 ecc. Il costituente è un composto chimico il polisorbato (20,40,60,65) sono i tipi, confezionato come se fosse un Gambero. Stessa cosa avviene col Sushy dove viene utilizzato un  pesce di scarsa qualità. Se provate a staccare dallo pseudo gambero la striscia rossa si stacca facilmente. Oltre al reato di truffa al consumatore, se viene citata la presenza del gambero, la cosa più eclatante sono gli additivi che sono sotto indagine per la loro pericolosità, assuefazione e sospetta cancerogenità. Tra gli additivi alimentari, che sono diversi vediamo quali sono e a cosa servono

1)     Emulsionanti servono ad unire ingredienti che non sono mescolabili tra di loro si trovano nel cioccolato e anche nel latte.

2)      Addensanti si trovano nelle carni scatola nei budini nello yougurt, nelle salse hanno l'effetto di aumentare la viscosità di un prodotto (GELATINOSO, COLLOSO)

3)Stabilizzanti permettono il mantenimento dello Stato fisico chimico di un alimento come ad esempio il gelato confezionato

4)Gelificanti; Formano un gel che dà consistenza all’alimento ad esempio è la gelatina alimentare

5)Edulcoranti o dolcificanti, sono sostanze utilizzate per addolcire i cibi le bevande ed altri prodotti alimentari generalmente vengono utilizzati come alternative allo zucchero in particolare per ridurre l’apporto calorico per le persone come i diabetici. Gli edulcoranti possono essere naturali o chimici sintetici e hanno un potere dolcificante molto più dello zucchero. 

 Grande attenzione bisogna utilizzare soprattutto per i dolcificanti sintetici come l’aspartame, il sucralosio, la saccarina e il ciclammato ,che con  potenziali associazioni inducono  l’insorgenza dei tumori negli animali, per cui è preferibile non utilizzarli mai o al limite saltuariamente. Quando parliamo di cibi ultra ultra-processati, pensiamo a cibi come gli hamburger, Wrustel, cibi ipercalorici che sono tipici della cultura alimentare delle grandi catene di fast food americane e non solo.

La domanda nasce spontanea ma quali sono i tipi i cibi ultra processati ? Sono tutti quei cibi che hanno subito diversi processi di trasformazione industriale partendo da un cibo base, questi processi industriali modificano completamente il cibo di partenza. Molti vengono modificati nella struttura fino a cambiarli completamente.

Rientrano nell’elenco di questi prodotti, falsamente salutari, le merendine, le patatine fritte, le caramelle gommose,i cioccolatini industriali, biscotti e dolci industriali, le bevande zuccherate ed energetiche, molti prodotti da fast food, pesce e carne trasformati come i wurstel, le polpette, i bastoncini di pesce, le salse e i condimenti industriali, la maionese, le zuppe, le salse, minestrine e risotti pronti, le pizze surgelate, le creme spalmabili eccetera.

Da attenzionare sono anche gli omogenizzati per cui avviso le neomamme di leggere le etichette se ci sono addensanti,perchè  i danni che compiono nei bimbi in fase di accrescimento e le malattie che ne scaturiscono a livello immunologico sono gravi e di questo  ne parlerò in seguito.

Ricapitolando quindi, meno ingredienti ci sono in un cibo industriale più salutare è il cibo. Il cibo fresco, la frutta sono senza additivi quindi salutari.

Scrivendo questo articolo, ho fatto un viaggio a ritroso nella mente, un remake del film “Ritorno al Futuro” riadattandolo col “Ritorno al Passato” di quando da bambino c’era una fratellanza tra bambini sul tipo di merendina da consumare, c’era una uguaglianza “sociale” nel comportamento alimentare.

Una fetta di pane (fatto in casa dalla mamma) con una “croce di olio extravergine di oliva” cultivar coratina, questa era la base, le aggiunte "speciali" del tipo una spremuta di un paio di pomodorini "appesi" (si facevano delle corone di pomodorini raccolti in estate e si apppendevano in alto sopra la porta o portone di ingresso delle case e si consumavano d'inverno) , oppure un extra condimento sulla fetta di pane tagliata da una estremità e scavata all’interno togliendo la mollica,  riempita di cime di rapa stufate e benedetta da una croce di olio; in alternativa per i più furbi la solita fetta di pane con croce d’olio e un pizzico di zucchero, facsimile delle moderne brioches, cornetti con la differenza che quest’ultimi sono cibo “spazzatura..”

Vi posso garantire che di questa gioventù,  nessuno di noi abbia mai sofferto di problemi immunologici a livello intestinale e quindi passibili di esaminare la eventuale presenza di malattie a carico dell’intestino (Morbo di Crohn).

Come facciamo a distinguere se un cibo è Ultraprocessato o processato?

Non si tratta di intraprendere una causa giudiziaria ma basta imparare a riconoscere alcuni segni. Gli alimenti processati sono semplici nel senso che sono costituiti generalmente da pochi ingredienti, aggiungendo sale olio, o zuccheri o altri ingredienti come burro o miele ad alimenti freschi come sono presenti in natura, oppure legumi, carote e di questi ricordiamo frutta, verdure e legumi in scatola, formaggi, pane, pesce in scatola bevande alcoliche come vino e birra. 

I cibi ultra processati a differenza di quelli processati hanno in più additivi siglati con la lettera E seguita da un numero di tre cifre tipo E432 e successivi. Ci sono molti studi che evidenziano la nocività legata ai cibi ultra processati. I più recenti hanno messo in evidenza che c'è un rischio notevole di malattie che sono collegate a disfunzioni del sistema immunitario ovvero malattie come la colite ulcerosa, la celiachia, il morbo di Crohn, la colite ischemica, il lupus, il diabete di tipo 1 e addirittura la sclerosi multipla.

Come mai si hanno queste malattie?

 Il motivo è perché viene alterato il microbiota intestinale che è una pellicola di batteri buoni, bravi e generosi che vengono distrutti da questi coloranti tra cui uno pericolosissimo che si chiama biossido di titanio per cui la mucosa intestinale perde lo strato isolante per il passaggio delle scorie che finiscono quindi a contatto con le cellule sottostanti adibite all'assorbimento, innescando una elevata risposta di tipo infiammatorio e non solo.

Se il consumatore impara a non utilizzare cibi ultra processati, segnala a chi li produce di non gradire il prodotto che magicamente scompare dagli scaffali nella speranza che non inventano schifezze peggiori

mercoledì 2 aprile 2025

Perché il COLESTEROLO ha in antipatia il cuore



Il colesterolo, depositandosi sulla parete interna delle arterie e in particolare, delle arterie del cuore determina, la formazione della placca aterosclerotica.

Questo processo si instaura lentamente in un modo abbastanza subdolo, quasi sempre si presenta in maniera poco evidente con pochi o addirittura assenti sintomi.

Se il soggetto è un diabetico i rischi di un infarto sono molto alti indipendentemente dal colesterolo totale del soggetto, perché in questo caso è il diabete il veicolo che trasporta quel poco colesterolo così detto cattivo (LDL) nelle coronarie che, otturate, non svolgono più la funzione di irrorare il tessuto cardiaco e predispone all’infarto del miocardio. 

Questo processo legato all’invecchiamento si chiama aterosclerosi, ma fortunatamente si può controllare purché alla base vi siano corretti abitudini alimentari e un sano stile di vita, caratterizzato, oltre che dal mantenimento dei valori del colesterolo nel sangue anche dal controllo della pressione arteriosa, dall’eliminazione del vizio del fumo e della  sedentarietà che deve essere eliminata, oltre alla riduzione dell’alcol e dello stress in generale. 

Quali sono i termini che dobbiamo sapere per regolarci nell’abbassamento del colesterolo? 

Il colesterolo è un lipide termine scientifico che usano medici e chimici nel classificare o nell’indicare i grassi. Quelli più importanti che troviamo nel sangue, sono i trigliceridi ed il colesterolo. Il colesterolo è importante perché entra nella formazione delle cellule, nella sintesi di alcuni ormoni e diventa pericoloso quando supera certi livelli nel sangue innescando un processo che comporta un invecchiamento delle arterie che perdono una funzione importante ovvero l’elasticità.

Aterosclerosi: è la malattia vera e propria che ci riscontra già nei giovani di vent’anni col tempo la malattia progredisce anche se il soggetto non avverte alcun disturbo. 

Negli anni 60- 70 negli Stati Uniti d’America si riscontrò che moltissimi giovani di età compresa fra i 16,18,20 anni, improvvisamente morivano d’infarto, il problema divenne tale che cominciarono degli studi e nelle autopsie si riscontrava un cuore vecchio come uno di un ultrasettantenne.

Gli studi epidemiologici portarono ad una semplice considerazione che  era il sistema di vita di questi giovani basato su una alimentazione “scorretta”, ossia molto ricca di grassi cosiddetti saturi provenienti da carne rossa, fritture con burro margarina, alcool, assenza di attività fisica, alimentazione ricca di quel colesterolo chiamato LDL (liproteina a bassa densità) e soprattutto di una frazione di queste che si definiscono  LDL ossidate che si depositano nel cuore e a lungo andare provocano l’infarto del miocardio che è il tessuto muscolare  del cuore. 

Il colesterolo totale è fatto da frazioni diverse di lipidi, ossia il colesterolo HDL che significa ad alta densità è quello che viene definito buono perché ha la funzione dello spazzino che pulisce le incrostazioni di colesterolo cattivo l’LDL che si attacca internamente alle arterie come un tubo incrostato di calcare che non fa defluire correttamente l’acqua. 

L'accumularsi nelle arterie dà luogo alla placca aterosclerotica. Ultimamente è stato formulato dagli studiosi del problema l’ipotesi che “piccole gocce di grasso”, formato da colesterolo LDL si introducano nelle arterie fine della più tenera età addirittura pochi anni di vita, che determinano le prime lesioni aterosclerotiche chiamate strie lipidiche.

Infatti l’incrostazione della placca restringe il diametro dei vasi e fa arrivare meno sangue sia al cuore che al cervello esponendo al rischio di infarto e ictus; d’altra parte rendere meno elastiche le pareti delle arterie con il rischio di un grave danno che comporta l’aumento della pressione arteriosa. 

Il dato preoccupante è che un elevato valore di colesterolo non può determinare tutto ciò ma sono le LDL elevate, quelle ossidate a generare il problema, con un HDL basso (il cosiddetto colesterolo buono) a provocare i danni al nelle arterie cioè a favorire la formazione delle lesioni nelle arterie e soprattutto la loro progressione.  Attenzione però, non è solo ciò, a tale situazione si aggiungono anche altri fattori di rischio che sono il fumo, il diabete. l’ipertensione, l’obesità, la vita sedentaria, che amplificano il rischio di infarto. 

Qual’ è il valore ottimale della colesterolemia? Il valore ottimale deve essere generalmente, per il colesterolo totale, inferiore ai 150 per un soggetto sano con valori di LDL a 120 mg/dl e per il colesterolo HDL ideale è per valori intorno ai 70 mg. 

Per un soggetto infartuato le LDL devono essere massimo 50 mg/dl, e per l’HDL maggiore di 50. Il nostro cuore è una magnifica macchina muscolare capace di pompare oltre 7000 litri di sangue al giorno e come tutti i muscoli ha bisogno di trarre dal sangue ossigeno ed energia. 

Questo sangue viene distribuito attraverso le arterie coronarie  in tutto l’organismo, però se questi vasi si chiudono la pompa cuore rischia di fermarsi per mancanza di carburante e se il sangue non arriva alle cellule, il muscolo cardiaco fa fatica a compiere il suo lavoro provocando dolori che partono dietro lo sterno e salgono alla spalla sinistra, allo stomaco, al braccio sinistro, sono  dolori anginosi e sono sintomi premonitori, e mancando ossigeno ed energia le cellule del muscolo cardiaco muoiono e si dice vanno in necrosi per mancanza delle sostanze nutritive e di ossigeno. Il cuore si ferma in maniera anche irreversibile questo si chiama “Infarto del miocardio”.

L’arteriosclerosi oltre all’infarto combina altri guai infatti può colpire il più grosso vaso che abbiamo nel nostro organismo che si chiama Aorta dove si creano pericolosi “aneurismi” che sono rigonfiamenti del vaso (la camera d’aria di una gomma di una bicicletta quando si forma una bolla) che può rompersi in altri casi si possono avere le trombosi cioè sangue non defluisce e provoca provocare un trombo (che è un ammasso di globuli rossi, piastrine globuli bianchi una specie di pallina) che oltre ad arrivare al cuore, può arrivare al cervello e causare in un ictus oppure il sangue non arriva poco o del tutto agli arti inferiori, causando  dolori e la mancanza di sangue all’estremità provoca la cancrena agli arti col rischio di una amputazione. 

Lo stesso dicasi se il sangue non arriva al cervello si hanno vertigini, turbe della memoria e nel caso più grave l’ictus cerebrale. È chiaro che tutto questo avviene soprattutto grazie al colesterolo ma ci sono anche altre cause ma è importante tenerlo a bada. 

Dagli studi epidemiologici se si escludono i tumori nel loro complesso, l’impatto di un valore alto rappresenta la prima causa di morte in Italia, colpisce sia gli uomini che le donne e gli uomini ne sono più colpiti in età più precoce. Il numero di infarti nel nostro paese è aumentato dalla fine della seconda guerra mondiale fino agli anni 70 in correlazione con il boom economico ossia l’industrializzazione e con il cambio delle abitudini alimentari. 

Ricordo che nel nostro paese quando negli anni 60-70, le malattie cardiache erano rare e il discorso si fa chiaro guardando le abitudini alimentari. All’epoca si faceva uso di molte verdure, di poca carne rossa sostituita da legumi, frutta e olio extravergine di oliva che è una delle componenti essenziali contro il colesterolo LDL ed è ricco di HDL questo ci dice che non c’erano all’epoca prodotti alimentari ultra processati che acquistiamo nei supermercati non c’erano conservanti, coloranti chimici, anti ossidanti eccetera; non c’erano cibi con olio di Palma o di colza che sono ricchi di grassi saturi ovvero colesterolo LDL.

Se impariamo a leggere le etichette quando compriamo del cibo nei supermercati e troviamo olio di Palma olio, di colza che è il peggiore, additivi a base di zuccheri raffinati, non comprateli sono dannosi alla salute. 

C’è un problema che ora e mi piace sottolinearlo, siamo in un paese che fa parte dell’Europa dove ci sono persone o pseudo tali che hanno messo in dubbio addirittura “LA DIETA MEDITERRANEA”, addirittura passandola per cancerogena; della pericolosità del vino che può causare il cancro (è vero per gli alcolizzati) ma non per il whisky (che è un super alcolico che causa cirrosi epatica, ulcere, eccetera). 

Ricapitolando l’aumento del colesterolo può essere derivare da:

-cattiva alimentazione

-l’ipertensione arteriosa

-il fumo delle sigarette

-l’obesità

-il diabete

-lo stress

-l’eccesso di alcol 

-la sedentarietà. 

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