Ci sono tre modi di fare prevenzione: primaria, secondaria e genetica.
Questi sono, nel complesso, le strategie previste per la salvaguardia della salute.
La
prevenzione primaria, riguarda tutto ciò che cerca di minimizzare l'esposizione dell'uomo agli agenti riconosciuti
o sospettati di essere nocivi per la sua salute.
Ad esempio, astenersi dal fumo, visto il
ruolo preponderante del tabacco nel carcinoma polmonare, è il
provvedimento più efficace.
Si tratta di una pura e semplice rinuncia a non fumare, ossia rigettare le sigarette.
Si dice che un medico, nato a Carpi nel 1633, grazie al suo "De Morbis Artificum Diatriba", cominciò a prendere forma, la medicina del lavoro come scienza e disciplina.
Quel testo il cui titolo era
"Discorsi sulle malattie degli artigiani", costituì i primo trattato
organico sulle patologie professionali, analizzando le condizioni di
lavoro e i relativi disturbi per 50 differenti
mestieri. Da quel lavoro, emerse la necessità di sviluppare una specifica branca medica
capace di occuparsi della prevenzione primaria.
Prevenzione secondaria
Corrisponde alla diagnosi precoce. Ovvero identificare una malattia nelle prime primissime fasi di sviluppo, grazie all'esecuzione di un piano di controlli abbastanza mirati.
Come ad esempio, il Pap-test o la mammografia che rappresentano eccellenti forme di prevenzione secondaria.
La Prevenzione genetica
Questa tipologia è
sicuramente il fronte più suggestivo e delicato nella lotta alle
malattie e significa individuare le persone a rischio prima che
sviluppano le malattie.
Esaminare il loro
patrimonio genetico e individuare i geni che possono provocare la
malattia è l'obiettivo della genetica predittiva, ovvero ricercare i
geni che prevedono la predisposizione ad una malattia, ad
ammalarsi o talvolta a sviluppare alcune caratteristiche organiche.
Predittivo non significa che c'è un "calendario biologico" che ci dice
il giorno, il mese, l'anno in cui una persona si ammalerà, ma sicuramente ci informa sul grado di rischio a cui si è soggetti prima del sorgere della malattia.
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